Mostra di Assisi
Quanto è meraviglioso il fatto che nelle piazze di Assisi venga esposta un'opera dello scultore giapponese Kan Yasuda. Questo progetto ha un doppio / triplo senso.
Fino a poco tempo fa, il Giappone grazie alla forza economica e al potere industriale riusciva a costruire numerosi ponti anche nei posti in cui sembrava impossibile realizzarli, così ha sempre potuto garantire comodità alla popolazione. Un politico però ha affermato: "Al giorno d'oggi in Giappone non ci sono più i luoghi dove si avverte il bisogno di costruire un ponte." E questa frase ci ha dato l'espressione di dipingere un futuro pessimistico. Contrariamente a questa idea ho detto che ci sono rimasti ancora dei posti dove c'è bisogno di costruire un ponte: ad esempio, tra Giappone ed Europa o tra Giappone ed America.
Forse molti politici pensavano che io fossi rimasto nel mondo dei sogni; però questo progetto è nato per costruire "un ponte del cuore" che collegasse il Giappone e l'Europa, gli anziani ed i bambini, le persone che hanno lavori differenti. Non è fatto di cemento, nè di ferro, ma il ponte di marmo che ha costruito Kan Yasuda ha reso possibile questo scopo. Le persone possono sentirlo vicino e possono anche toccarlo con mano.
Mi hanno fatto emozionare alcune parole dette dal Custode del Sacro Convento di Assisi Vincenzo Coli il cui significato si capiva come nell'opera di Yasuda ci siano elementi (aria, acqua, fuoco e terra) che ricorrono nei canti di San Francesco. È straordinario il fatto che tutto ciò sia stato capito, nonostante la differenza di epoca e cultura.
Ho provato emozione per queste parole dette dal padre Vincenzo Coli perché anch'io stesso sono andato ad Assisi vedendo i punti in comune tra il pensiero di San Francesco e il pensiero di celebre bonz giapponese del medioevo Myoe.
Oltre i quattro elementi (terra, acqua, fuoco ed aria), essendo buddista, vorrei aggiungere anche "Ku" (vuoto), il quale può essere una chiave per capire l'opera di Yasuda. Che cos'è l'ultimo elemento "Ku"? Non lo possiamo direttamente nè guardare nè toccare, però sicuramente esiste, è essenziale per esistere ogni essere vivente, forse assomiglia a ciò che si chiama "anima".
L'anima non ha la forma, però "le forme" che crea Yasuda convince dell'esistenza dell'anima per chi la vede o chi la tocca, e attraversando quell'anima riesce a collegare i cuori delle persone.
Rivolgendo parole di ringraziamento alle persone che hanno deciso di esporre l'opera di Yasuda in piazza d'Assisi come il ponte della cultura, gli auguro con cuore il successo in questo progetto.
Hayao Kawai
Soprintendente ai Beni Culturali del Giappone
2006